Libri

Il trittico di Ansel Adams

Ansel Adams (1902-1984) è stato uno dei più famosi fotografi del XX secolo e, probabilmente, il più grande fotografo paesaggista che sia mai esistito. Oltre che per la preziosa collezione di immagini che ci ha lasciato, è noto anche per avere sviluppato una precisa metodologia in grado di coprire ciascun passo del processo di creazione di un’immagine fotografica.

Ansel Adams ca 1950, photo by J.Malcolm Grany, Public Domain (from Wikimedia Commons)

Per descrivere le tre fasi fondamentali di tale processo, agli inizi degli anni ’80 Ansel Adams pubblicò tre libri, The Camera, The Negative e The Print, dedicati rispettivamente alla cattura dell’immagine, alla produzione del negativo e alla stampa finale.

Pubblicati agli inizi degli anni ’80, i tre volumi erano il punto di arrivo di un’esperienza di insegnamento iniziata nel 1940 alla Art Centre School of Los Angeles, nel corso della quale aveva prodotto alcuni libri di testo che, a seguito di una radicale operazione di revisione e correzione, divennero The Camera, The Negative e The Print.

The Camera

Per Ansel Adams, il primo passo del processo di creazione di una fotografia è la cosiddetta “visualizzazione”, ossia la capacità si visualizzare mentalmente, prima dello scatto, l’esatta immagine che si intende produrre. È importante “imparare a vedere come la camera vede” ed è quindi essenziale conoscere gli aspetti chiave sul funzionamento e sull’utilizzo dello strumento fondamentale della ripresa fotografica: la fotocamera. Pubblicato nel 1980, The Camera si pone tale ambizioso obiettivo.

Il libro descrive in modo preciso i vari tipi di fotocamera, cominciando dalla più essenziale: la pinhole, che ha la caratteristica di avere forellino al posto dell’obiettivo. Prende poi in esame le fotocamere 35mm, sia a telemetro che reflex, le fotocamere reflex a medio formato, sia a singolo obiettivo che a doppio obiettivo, e, infine, quelle a grande formato.

Descrive poi l’utilizzo dei tempi e dei diaframmi, gli effetti della distanza dal soggetto sulla resa prospettica dell’immagine, l’uso degli obiettivi e del treppiede. Non manca una sezione dedicata ai cosiddetti “movimenti di camera”, fondamentali per un corretto uso delle fotocamere a grande formato.

Essendo molti dei temi trattati del tutto analoghi a quelli che ritroviamo oggi nel mondo della fotografia digitale, The Camera a tanti anni di distanza è ancora una lettura attualissima, consigliabile a chiunque intenda dedicarsi alla fotografia con una maggiore consapevolezza della tecnica che è alla base di essa.

The Negative

The Negative, pubblicato nel 1981, è il libro più corposo della “trilogia” ed è dedicato alla seconda fase del processo di creazione dell’immagine fotografica, ossia la produzione del negativo a partire dall’immagine “vista” dalla fotocamera.

Tradurre la scala tonale di una scena reale in una scala di densità di grigi su un film è un’operazione complessa. A tale scopo Ansel Adams aveva formulato il cosiddetto sistema zonale, ovvero un metodo mediante il quale era possibile determinare con precisione la gamma tonale dell’immagine finale in funzione di un risultato voluto e “pre-visualizzato” nella propria mente. The Negative è il testo che descrive tale metodo.

Oltre al sistema zonale, The Negative si sofferma ampiamente sull’uso dei filtri di contrasto e sugli effetti di varie condizioni di luce, naturale e artificiale, sulla scala tonale del negativo. Il libro descrive infine diversi aspetti pratici delle operazioni di sviluppo del film in camera oscura.

The Negative è sicuramente una lettura consigliata a quanti oggi hanno scelto di usare (o continuare a usare) il film in bianco e nero, ma è comunque utile, con i dovuti adattamenti, anche a chi lavora completamente in digitale.

The Print

È il terzo e ultimo volume della famosa “trilogia”. Come si può intuire dal nome, è totalmente dedicato alla stampa fotografica.  Il libro (200 pagine con numerose fotografie del grande maestro) è stato scritto nel 1980 ed è ancora oggi un punto di riferimento per chiunque si avvicini ai processi tradizionali di stampa in camera oscura. Rispetto a The Negative, che descrive le basi del sistema zonale, The Print è scritto con un’impostazione più orientata alla pratica.

Il libro copre tutti gli aspetti della stampa e, se letto con attenzione, è una fonte preziosa di consigli. In uno dei primi capitoli del libro Ansel Adams descrive la progettazione e l’allestimento della propria camera oscura (con i due ingranditori grande formato, dei quali l’8×10″ autocostruito e montato su rotaie!).  C’è anche un capitolo dedicato al montaggio,  alla conservazione e all’esposizione delle stampe (operazioni a tutti gli effetti parte del processo di stampa).