Camera oscura

Durst Laborator 1000

Uno dei tanti problemi da affrontare nella fotografia a grande formato è quello dell’ingrandimento. A differenza del 35mm o del medio formato, ricavare una stampa da un negativo a grande formato richiede un ingranditore di dimensioni tali da rendere problematica la sua sistemazione in camere oscure inizialmente progettate per la stampa di formati inferiori. È pur vero che esiste la possibilità della stampa a contatto, oppure quella della scannerizzazione, ma ricavare un ingrandimento di alta qualità da un negativo a grande formato è una soddisfazione indicibile.

Il Laborator 1000 può essere una scelta interessante essendo il più “piccolo” tra gli ingranditori per il grande formato prodotti dalla Durst. Accetta negativi fino a 4×5″ (10×12,5cm) ed è in grado di operare con diversi tipi di illuminazione, grazie alla testa intercambiabile.

Il Laborator 1000 è robusto come un carro armato, piuttosto ingombrante e anche decisamente pesante (45Kg con la testa a colori CLS 450).

Con un tale peso sarebbe molto difficile riuscire a muovere verticalmente la testa utilizzando il classico meccanismo a cremagliera presente negli ingranditori dedicati ai formati più piccoli. I progettisti del Laborator 1000 hanno risolto il problema mediante un meccanismo di sollevamento che si avvale dell’energia elastica immagazzinata in una molla posizionata dentro il blocco di scorrimento. La molla svolge la funzione di un contrappeso, permettendo la movimentazione della testa mediante un semplice meccanismo a frizione azionabile tramite una manovella senza eccessivo sforzo.

Tale blocco di scorrimento è dotato di due viti (vedi figura) per la regolazione del meccanismo a frizione, serrandole si aumenta l’attrito tra una rotella in teflon e la colonna facilitando la salita della testa lungo la colonna. Bisogna evitare di lubrificare la colonna in quanto ciò ridurrebbe l’attrito rendendo inefficace il meccanismo di sollevamento.

Sul blocco di scorrimento è presente anche un pomello che funge da “freno di parcheggio” quando la testa viene smontata o rimontata. Se lo si allenta per sbaglio quando la testa non è presente il blocco di scorrimento, non bilanciato dal peso della testa, parte pericolosamente verso l’alto richiamato dalla molla fino ad urtare contro il blocco di arresto in cima alla colonna. Occorre fare quindi molta attenzione.

Il blocco di scorrimento consente di scegliere tra due diverse altezze a cui posizionare la testa.

La scelta della posizione dipende dalla dimensione massima della stampa che si vuole ottenere sul piano di base, oltre che ovviamente dallo spazio disponibile in altezza, come riportato nella seguente tabella.

Posizione di montaggio della testaDimensione max di stampa
(focale 150mm)
Altezza max della colonna
ALTA48 x 60 cm139 cm
BASSA35 x 44 cm123 cm

Utilizzando una focale di135mm si otterrà ovviamente un’area di stampa maggiore a parità di altezza della testa.

L’altezza massima del Laborator 1000 è comunque relativamente contenuta rispetto al suo successore, Laborator 1200, che arriva a ben 166 cm.

L’immagine seguente mostra la testa montata in posizione superiore.


La testa del Durst Laborator 1000 si compone di due parti: quella inferiore ospita il porta-negativo, l’obiettivo e il meccanismo di messa a fuoco. Quella superiore è intercambiabile ed è possibile scegliere tra le seguenti opzioni:

  • testa a luce condensata;
  • testa a catodo freddo;
  • testa a colori a luce diffusa CLS450.

Personalmente, preferendo stampare in luce diffusa, ho optato per quest’ultima opzione.

La testa a colori CLS 450 monta una lampada da 24V 250W collegata ad un alimentatore esterno. Attraverso un cavo distinto viene alimentata una ventola di raffreddamento.

La testa CLS 450 può essere aperta mediante un meccanismo a cerniera per estrarre e sostituire la scatola di diffusione.

Il filtraggio per la stampa a colori può essere impostato mediante 3 ghiere corrispondenti ai colori giallo, rosso e blu. Un piccolo interruttore bianco sulla sinistra della testa permette di illuminare le scale dei tre filtri. Tale filtraggio può essere utilizzato anche per la stampa in bianco e nere a gradazione variabile in alternativa ai filtri posizionati sotto l’obiettivo.

La scatola di diffusione per il formato 4×5″ si chiama Taunobox 450N ed è utilizzabile senza problemi anche con i formati inferiori (a parte lo spreco di potenza luminosa). La scatola di diffusione è contenuta all’interno di un alloggiamento denominato Taunodap 450, che fa a tutti gli effetti parte della testa CLS 450. Nella foto a destra la scatola di diffusione è stata rimossa. Il Taunodap è la scatola con su scritto Durst Color Laborator 1000.

Il porta-negativo si chiama Tauneg e può avere due vetri, oppure due maschere, oppure un solo vetro e una maschera. Il vetro può essere montato in basso oppure in alto. La prima soluzione è preferibile in quanto a contatto dell’emulsione non si producono anelli di Newton. Esistono comunque anche dei vetri anti-newton.

Le maschere (Otopfe) esistono in diversi formati (6×6, 6×9, 4×5″, ecc.). La maschera superiore ha dei perni che si incastrano nei fori di quella inferiore. In accoppiamento al vetro si usa solo la maschera con i fori, indipendentemente dal fatto che debba essere montata in basso (se il vetro è in alto) o in alto (se il vetro è in basso).

Sono disponibili diverse piastre porta-ottica, a seconda della focale e del passo dell’obiettivo.

modellotipopasso obiettivousare con focali
Setopla 2825rientrante25mm50mm e 80mm
Setopla 2339rientrante 39mm135mm e 150mm
Lapla 39piatta39mm135mm e 150mm
Lapla 50piatta50mm135mm e 150mm

Il manuale d’uso (in inglese) dell’ingranditore Durst Laborator 1000 è disponibile ai seguenti link: